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Quando il progresso tecnologico incontra una vita umana nasce una “storia “. La storia di un percorso, che diventando testimonianza, aiuta la condivisione di esperienze.
MODENA ARTS FOUNDATION sostiene la chirurgia robotica grazie alla quale è possibile intervenire nella vita delle persone donando loro la possibilità di una guarigione e di un nuovo inizio.
Queste sono solo alcune delle storie di chi, con coraggio e grazie al lavoro dei medici sostenuti dalla nostra Fondazione, ha potuto riprendere in mano il suo futuro.
Quando il progresso tecnologico incontra una vita umana nasce una “storia “. La storia di un percorso, che diventando testimonianza, aiuta la condivisione di esperienze.
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Queste sono solo alcune delle storie di chi, con coraggio e grazie al lavoro dei medici sostenuti dalla nostra Fondazione, ha potuto riprendere in mano il suo futuro.
FEDERICA
È una storia emozionante quella che coinvolge Federica D’Amico e suo fratello Alessandro.
Nel 2004, all’età di diciotto anni, Federica ha un incidente in moto particolarmente traumatico, che la costringe in un letto di ospedale per quattro mesi e la porta a subire la perdita di un rene.
Pur superando l’evento porta con sé gli strascichi di un problema renale fondamentalmente non particolarmente grave ma che comprometteva la sua qualità di vita. Nonostante il parere contrario dei medici affronta tre gravidanze e continua a lavorare a pieno ritmo, incapace di rassegnarsi ad una vita più tranquilla e sedentaria.
Durante l’ultima gravidanza però Lo stato di salute di Federica peggiora: l’imprevedibilità la travolge mettendo a rischio i suoi sogni e le sue speranze. Due sono le strade che può percorrere, il trapianto di rene o la dialisi.
In questo momento così delicato è provvidenziale l’intervento di suo fratello Alessandro, conosciuto da molti per la sua partecipazione al dating show Uomini e Donne. Con un grande gesto d’amore, e dopo gli opportuni controlli di routine, decide di donare alla sorella un rene.
Questa opportunità di trapianto di rene, da donatore vivente, con prelievo robotico ha avuto modo di concretizzarsi proprio grazie al lavoro eccellente del Centro di Chirurgia Oncologica di Modena sostenuto da MODENA ARTS FOUNDATION.
Per Federica il giorno del trapianto, 6 Luglio 2021, ha rappresentato l’inizio di un nuovo percorso della sua vita. Ha permesso ai suoi sogni di riprendere forma restituendole la gioia più grande di tutte: continuare a crescere i suoi figli con più forza e coraggio.
JEAN MICHEL E EUSTACHE
Nel 2021, due sacerdoti della Diocesi di Livorno, Jean Michel Moukouba Bamana e Eustache Ntambwe Makoyo, si sono sottoposti a un trapianto di rene mai svolto precedentemente a Modena.
Jean Michel, originario del Congo, era affetto da una grave insufficienza renale cronica che gli aveva causato una bassa aspettativa di vita. Le SUE condizioni di salute precarie, hanno spinto gli esperti del settore ad accettare la proposta di un altro sacerdote, Eustache, offertosi di donare uno dei suoi due reni all’amico fraterno.
La difficoltà riscontrata è stata notevole: l’incompatibilità di gruppo sanguigno tra i due che avrebbe compromesso l’intero intervento con il rischio elevato che il ricevente potesse rigettare l’organo trapiantato.
Il trapianto è stato svolto dall’equipe della Chirurgia Oncologica, Epato-Bilio-Pancreatica e dei Trapianti di Fegato guidata dal professor Fabrizio Di Benedetto, in collaborazione con la S.C. di Nefrologia e Dialisi dell’AOU di Modena diretta dal professor Gianni Cappelli e col supporto anestesiologico del team guidato dal professor Massimo Girardis, Direttore della S. C. Anestesia I del Policlinico.
L’equipe medica, che ha svolto questo intervento robotico a donatore vivente, ha utilizzato quindi una tecnica che ha bloccato gli anticorpi nel sangue del ricevente che si sarebbero attivati contro il sangue del donatore; tecnica che ha permesso di risolvere il problema dell’incompatibilità del gruppo sanguigno che in passato era considerata una barriera capace di rendere irrealizzabile un intervento simile e che oggi, invece, è reso possibile grazie ad un centro all’avanguardia come quello modenese, sostenuto da MODENA ARTS FOUNDATION.
Il trapianto è andato a buon fine e ad oggi Jean Michel ed Eustache vivono entrambi in ottime condizioni di salute e sono tornati a condurre una vita normale e a servizio del prossimo.
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